venerdì 28 settembre 2012

Anche la BBC sbaglia

Quando dici BBC pensi a qualcosa di molto vicino alla perfezione e, d'altronde, fino ad un mesetto fa, tutto ciò che avevo visto mi era piaciuto, trovandolo sempre ben scritto e realizzato.

Ma tutti hanno dei difetti e, per me, in questo caso, si chiama Parade's End, miniserie in 5 puntate con protagonisti Benedict Cumberbatch (Christopher Tietjens aka Il Freddo), Rebecca Hall (Sylvia Tietjens aka La Stronza) e Adelaide Clemens (Valentine Wannop aka La Sciacquetta).

Non sto qui a raccontare la storia, sappiate, però, che parlerò del finale. Se ancora non lo avete visto chiudete tutto per non rovinarvi la sorpresa.

Dicevo, che delusione. Ho trovato superficialità nella caratterizzazione dei personaggi, salti temporali troppo bruschi, periodo della guerra trattato troppo alla leggera senza riuscire ad incidere.

E sarà che, forse, sono stati troppo pretenziosi a voler ridurre in 5 puntate un'opera divisa in ben 4 volumi.
Ovvio che poi si dovesse andare a tagliuzzare senza pietà, con il risultato che alcuni passaggi sono poco chiari.

Per non parlare dei protagonisti, qui si era Team Sylvia tutta la vita. Sarà pure una stronzetta, ma con un marito del genere ha tutte le ragioni del mondo.
4 puntate snervanti dove il caro Tietjens non conclude mai niente, fermo nelle sue convinzioni, nella sua freddezza, nel suo rigore. Avrebbe potuto salvarlo il finale, SPERAVO in un ritorno con Sylvia, e invece no, sceglie la sciacquetta. BLEAH.

Il paragone con Birdsong mi è venuto spontaneo. Trasmessa lo scorso anno sempre dalla BBC, ha in comune con Parade's End il periodo storico, gli anni della Prima Guerra Mondiale.
Due puntate splendide, in alcuni tratti lente, ma nel senso buono del termine. Quel lento che è bellezza e passione.
Il periodo della guerra è sconvolgente e lacerante anche per chi guarda, un bellissimo lavoro.

Protagonisti Eddie Redmayne, che per me rimarrà sempre quel rincretinito di Angel Clare di Tess of the D'Urbervilles, e Clémence Poesy, conosciuta ai trashosi come me, per essere stata una degli amori di Chuck Bass.



Ah, c'è anche Richard Madden. Vi ho convinto?

lunedì 24 settembre 2012

Cerchiamoci un lavoro

LaFiammiferaia ed io siamo note (a chi? dai, a quei 4 followers che ci teniamo strette e ai miei 5 gatti. Sono più numerosi i gatti dei followers, questo dovrebbe farmi pensare. La verità è che studio da gattara.) per essere delle cazzone piagnucolose.
Potrebbe sembrare un ossimoro ma, se ci riflettete, non lo è. Ci lamentiamo e lamentiamo e lamentiamo della nostra condizione (ma voi fareste lo stesso) e cerchiamo di tirarci su con le boiate.

Dopo essere venuta a conoscenza di questo http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Giurisprudenza adesso abbiamo finalmente un nome, le GIURISPIANGENTI. 

Pagina utilissima, tra l'altro, perché ci dà parecchi spunti lavorativi. E La Fiammeraia, giusto pochi giorni fa, cercava un'illuminazione.
Io opterei per la badante ucraina o il manichino umano in negozio (rigorosamente Elena Mirò, che non sono una taglia 38).
Lei esclude a priori quello che è il mestiere più antico del mondo, ma lo dice solo perché sa che i tempi sono cambiati e non troverebbe più spazio in un partito.

domenica 23 settembre 2012

Non siamo in America #2


Ho ufficialmente paura.
Dopo la coppia di testimoni in vestito lungo color glicine, ho notato che tra le mie conoscenze fbbare, altri hanno optato per quest'usanza tutta ammerigana.
Poi oggi ne ho viste due in carne ed ossa.
RIDICOLE. Sì, magari in foto potrebbero pure sembrare carine e spiritose, ma dal vivo cambia tutto.
Ti rendi conto di quanto sia fuori luogo qui e di quanto sia inadatto.
Le due testimoni erano biondissime, con vestito in raso fucsia, una in lungo, l'altra in corto, l'unico particolare che le differenziava.
Mettiamoci il carico da 90: il fotografo era tutto orgoglioso di fare delle foto bimbominkiose, con palloncini e faccette sceme.
Rovinavano una sposa con un vestito da urlo.

venerdì 14 settembre 2012

La gente vuole morire male

Conoscente:  "Ah, ma studi ancora?"

Sì, e tu di certo non mi puoi fare la morale dato che, per una triennale da quattro soldi in un'università conosciuta per essere tra le più facili del pianeta, ci hai messo 7 anni.

mercoledì 5 settembre 2012

Non siamo in America

Abbiamo visto troppi film americani, la nostra testa è piena di damigelle con lo stesso vestito, con il fiore al polso manco fossimo al prom.
E non tutte sono in grado di capire che SIAMO IN ITALIA.

No, io dico NO, ai vestiti delle damigelle COLOR GLICINE (modello orrido, tra l'altro).

Che qualcuno lassù abbia pietà di loro.

martedì 4 settembre 2012

Guida ai film austeniani #2

Dato che ultimamente non ho notizie di S. , ormai quelle poche volte che la sento finiamo a parlare del tempo, pensate che GRANDI e INTERESSANTI conversazioni che abbiamo, continuo con la mia opera di divulgazione austeniana.

Oggi è il giorno di  RAGIONE E SENTIMENTO. 
Qualunque giovane donzella abbia letto il libro, si sarà immedesimata in una delle due sorelle, Elinor e Marianne.
Elinor, la sorella pacata, giudiziosa e poco incline a mettere in piazza ogni due per tre i propri sentimenti.
Marianne, la rompipalle, la "io sto più male di tutto il mondo messo insieme, aaaah come soffro. Ah sì? anche tu stai soffrendo? Ma io soffro più di te."
Sì, nella prima parte del libro, Marianne mi sta LEGGERMENTE antipatica.

Nel 1995 ne è stato fatto un film con una giovanissima Kate Winslet nei panni di Marianne (superba, l'adoro!), Emma Thompson, Hugh Grant e Alan Rickman.
4 buoni motivi per vederlo. E' stato fatto un lavoro eccellente di adattamento, se proprio dovessi muovere una critica, è l'eliminazione di un episodio del libro, quello in cui Willoughby vorrebbe vedere Marianne malata, perché è l'unico momento di minima redenzione del personaggio.

Ha anche vinto l'oscar come miglior sceneggiatura non originale, un altro valido motivo per vederlo.


Nel 2008 la BBC decide di fare una nuova trasposizione, in 3 puntate, sceneggiatore Andrew Davies, un uomo una garanzia.
Già la sigla iniziale è fantastica (qualcuno mi spieghi perché non c'è su youtube). Sono stati apportati dei piccoli cambiamenti che, però, non danno alcun fastidio e non interferiscono con la storia.
Dan Stevens (sì, proprio lui, il Matthew Crawley di Downton Abbey) è un ottimo Edward che non fa rimpiangere Hugh Grant, anzi, è anche meglio.
Dominic Cooper è Willoughby, ce lo ritroveremo qualche anno dopo in Grecia a cantare gli ABBA.
E c'è anche Mark Gatiss il Mycroft di Sherlock, nei panni di John Dashwood.

Da recuperare, entrambi.